domenica 26 aprile 2009

Quarta tappa: I tre laghi

Eccoci qui alla partenza della quarta tappa di questo giro di sardegna, le due sedute di massaggi dei giorni precedenti e l'abbondante integrazione mi hanno portato alla partenza di questa tappa con tanto ottimismo e un ottima gamba, sin dalle prime pedalate sento il muscolo bello pieno e pronto per faticare. LA tappa di oggi presenta circa 1500m di dislivello da percorrere in poco meno di 100km, non ci sono salite con grosse pendenze, ma continui saliscendi con ascese belle pedalabili.
In griglia, per la prima volta in questo giro, si patisce un po' il freddo; al momento della vestizione il tempo sembrava essere buono, senza vento e con sprazzi di sole, ma con il passare del tempo e con l'avvicinarsi della partenza il sole comincia a coprirsi e iniziano a scendere le prime gocce di pioggia. Dentro di me comincia ad affiorare un po' di paura e di tensione, io col bagnato nun vo' una sega.
Alle 9e15 puntuali si parte, gli squadroni mettono subito il gruppo alla frusta e come sempre il cuore schizza oltre soglia, all'imbocco della prima salita il gruppo si sfalda, i primi prendono il volo, e io mi mantengo in un buon gruppo in compagnia di Michele, la salita si prende a tutta salendo oltre i 25km-h, si sta bene ruota ma la fatica è tanta. Una volta scollinati ci aspetta un pezzo in discesa e poi la strada tende a risalire, i soliti passistoni una volta scollinato si mettono in testa e danno delle menate da paura. Sto soffrendo come un cane in questo tratto, nella mia testa non vedo l'ora ke arrivi la salita per rifiatare un attimo, ma proprio all'ultima curva della discesa succede il fattaccio, complice un asfalto ke nel tratto appena passato era un po' rovinato buco la ruota posteriore e ovviamente nella successiva curva a gomito la bici non tiene e me ne vado lungo sull'asfalto sbattendo la solita parte superiore della coscia. Lì per lì, complice il fatto di essere caduto a peso morto, penso di essermi rotto qualcosa perkè il dolore è molto forte, con l'aiuto di un addetto mi siedo a bordo strada e provo a capire l'entità della caduta. Capisco che si tratta solo di una forte contusione e decido di ripartire, ma ovviamente c'è da cambiare la camera d'aria, provo a fare più in fretta ke posso ma nel frattempo un buon gruppo (ke più tardi riotnerà sul mio gruppo originario) passa, mentre riparto ne arriva un altro a cui mi accodo.
Era formato da circa 25 unità, il ritardo da quelli davanti non era molto e provo a mettermi in testa a tirare per i restanti km di salita, ci avviciniamo un po' ma non appena la salita finisce vedo sparire inesorabilmente quelli davanti, purtroppo io non ho le caratteristiche per inseguire in un falsopiano o in una discesa e purtroppo nessuno del mio gruppo prova a darmi una mano.
Una volta perso di vista il gruppo davanti, cado un po' nello sconforto e decido di mettermi in coda al gruppo aspettando soltanto ke finisca la tappa, all'attacco dell'ultima salita (Villanova Monteleone) però decido di andarmene e cercare almeno di perdere il meno possibile ed evitare un arrivo in volata, porto via un gruppetto di 3 persone con cui facciamo gli ultimi 25km (mi avranno si e no dato un solo cambio), all'ultimo km (ke era in salita) provo ad andarmene e arrivo con un vantaggio di 10 secondi su quei due.
Alla fine chiudo la gara 88esimo assoluto e 19esimo di categoria a 15 minuti dal gruppo con cui ero prima di cadere.
Ke delusione!!!

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