domenica 28 dicembre 2008

SETTIMANA NATALIZIA

Allora eccomi qua a raccontare quest'ultima settimana che si è trovata proprio nel mezzo delle feste natalizie...
Il programma di allenamento prevedeva 4 allenamenti di scarico e un lungo...
A causa di un paio di concomitanze (problemi fisici e obblighi parentali) sono riuscito a fare solo 4 allenamenti; il 23 il 25 il 26 e il 27...
Ieri (27 ndr) ho fatto un bel lungo 110 km con 900 metri scarsi di dislivello con un amedia sopra i 25km-h, da casa sono arrivato al lago di bracciano ho fatto il giro e poi sono andato verso formello, peccato per un vento totalmente contrario all'andata...
Questa settimana le sensazioni sono state più che ottime, la gamba continua a girare sempre meglio e il cuore sale lentamente... Mi sto accorgendo che devo imparare ad alimentarmi bene nei lunghi, arrivo troppo spesso agli ultimi km con la spia della riserva accesa...

Quella che viene è la quinta settimana di allenamento, ed è ora di cominciare ad aumentare un po' le medie e il kilometraggio (domenica nel prossimo lungo vorrei superare le 5 ore)rimanendo sempre nel range cardiaco preventivato...

Colgo l'occasione per fare di gli auguri di Buon Natale (in ritardo) e quelli di Buon Anno (in anticipo)

domenica 21 dicembre 2008

21-12-2009

La domenica è il giorno, come programmato dal proff, in cui faccio la distanza...
105km a una media di 25km-h con frequenza cardiaca max al medio

Il giro è stato molto bello questo è il percorso: http://tracks4bikers.com/tracks/show/4388

Partenza alle 9e10 con un clima frizzantino, dopo 10 km già era migliorato e da quel punto in poi si stava benissimo, a tratti avevo anche caldo... Devo dire che mi sarei fatto almeno un'altra 30ina di km...

Con la giornata di oggi si chiudono le prime tre settimane di carico del periodo di fondo... la prossima settimana recupero attivo...

Mi sto accorgendo che in piano il cuore riesco a tenerlo sempre al fls anche a buone velocità ed elevate cadenze... in salita invece sale ancora un po' troppo...

venerdì 19 dicembre 2008

Rieccoci....

Dopo ben 70 giorni torno a scrivere sul blog... avevo in mente di fare proprio un sito mio, ma purtroppo il mio hard disk si è spaccato e ho perso tutto il lavoro.... :(

cmq bando alle ciance e veniamo al sodo...

Quest'anno si cambia registro... basta allenarmi a cavolo e fare sempre tutte le uscite col cuore in gola... Per tutto questo mi sono affidato a Juri, in arte il Proff (non è come Fuentes ma dicono che faccia miracoli), mi ha dato una preparazione che sto seguendo alla lettera vediamo, quando cominceranno le gare quali saranno i risultati...

Un'altra novità (che poi non è proprio giusto chiamarla così) è che correrò con il bdc-team... quest'anno il grande Davide ha fatto le cose alla grande... infatti a Gennaio dovrebbe arrivare la bici con cui farò le gare (Una colnago), e forse ci saranno altri "regalini"

Anche se di consuetudine non si fa... mi auguro un in Bocca al lupo per questa stagione 2009...

martedì 30 settembre 2008

Meravigliato

In un periodo in cui la strada da poche ispirazioni per questo blog ritorno a parlare di doping.
Sono molto stupito di come nell'ultimo periodo stiano uscendo delle dichiarazioni (e non per bocca di sprovveduti e cialtroni) che confutano in pieno le mie idee, e vanbno a sostenere le tesi che ho da un po' di tempo a questa parte riguardo il doping, riporto un articolo dal sito della gazzetta.

Bordate su Armstrong
"Vincerà da dopato"


Gerard Dine, professore in Biotecnologia all’Ecole Centrale di Parigi, accusa: "Gioca tra le righe coscientemente, per trionfare userà un arsenale di prodotti proibiti. Finora è sfuggito ai controlli grazie a un entourage medico di alto livello"


PARIGI, 30 settembre 2008 – Armstrong vincerà di nuovo il Tour de France, ma con un arsenale di prodotti dopanti. Suona come una profezia la bordata di Gerard Dine, professore in Biotecnologia all’Ecole Centrale di Parigi, nonché esperto di doping. Una dichiarazione che prepara il terreno al ritorno dell’americano al Tour de France, previsto per la prossima estate. Welcome back, Lance.
EPO – Per Dine, l’Epo di terza generazione, finita sotto processo, è solo fumo negli occhi. "Non c’è innovazione – spiega al Parisien il professore – è la classica Epo con una modifica chimica che ne allunga la permanenza nel corpo. Un’iniezione basta per tre settimane e non per tre giorni. Ma gli atleti che pensavano di trarne benefici sono stati informati male". Il caso Riccò insegna.
DYNEPO – "Oggi - continua Dine – ci sono trenta tipi di Epo sul mercato. Il problema maggiore è rappresentato dalla Dynepo, senza contare quelli fabbricati in Cina e India. Le nuove forme agiscono direttamente sui reni e il midollo osseo, modulando il funzionamento dell’organismo. Un primo prodotto fu creato in un laboratorio in California e si prende per via orale. Già si conoscono i prodotti che rimpiazzano l’Epo tradizionale. Chi si dopa oggi utilizza prodotti che saranno commercializzati solo nel 2020".
ARMSTRONG – Da qui, i dubbi sul caso Armstrong, il sette volte vincitore del Tour che ha annunciato di tornare a correre. "Per me – precisa Dine – Armstrong dispone di una perfetta lettura del sistema, dei conflitti tra l’Agenzia mondiale antidoping e l’Uci. Ha tutte le carte per poter giocare tra le righe, coscientemente".
DOPING – "Armstrong – conclude Dine – è sfuggito a tutti i controlli per dieci anni. Ha blindato l’aspetto scientifico e dispone probabilmente di un entourage medico di alto profilo. Tenuto conto di ciò, resterà nelle regole utilizzando un arsenale di prodotti dopanti, rimandendo 'pulito'. Armstrong può vincere senza problemi il Tour. Ma se gli si imponesse un vero passaporto biologico, come agli sciatori di fondo, sarebbe tutt’altra cosa".
INTOPPO - Intanto ci sono problemi per il ritorno in bici di Armstrong al Tour Down Under, a gennaio 2009. Il regolamento dell'Uci contempla che un corridore, prima di ritornare alle competizioni, debba effettuare sei mesi prima i test antidoping per il suo passaporto biologico. Il campione americano, vincitore per sette volta di fila del Tour, li ha svolti all'Usada, l'Agenzia Antidoping americana, lo scorso 1 agosto, cosicchè potrebbe tornare a correre solo il 1 febbraio 2009, a Tour Down Under concluso. Per questo Armstrong ha chiesto a metà luglio al presidente dell'Uci Pat McQuaid, tramite il suo agente Bill Stapleton, di derogare ad una regola non sempre applicata.


RIASSUMO IL MIO PENSIERO CON DUE FOTO, E COME SI DICE A BUON INTENDITOR POCHE PAROLE...



lunedì 29 settembre 2008

L'amara verità

23/9/2008 (7:5) - INTERVISTA
"Tranquilli, il Mondialelo vincerà un dopato"

Fanini: «I big hanno lasciato la Vuelta per fare la cura a casa. E se sono stati intelligenti, supereranno i controlli»
PAOLO ZILIANI
Non usa giri di parole Ivano Fanini, 57 anni, presidente del team ciclistico «Amore & Vita-McDonald’s», parlando dell’aria pesantissima che si respira in gruppo a 5 giorni dalla gara clou dei professionisti ai Mondiali di Varese.Fanini, che Mondiali saranno?«Se alla Rai facessero le cose per bene, domenica, al momento della premiazione della prova iridata su strada dei professionisti, dovrebbero mandare una didascalia che dica: “Corridore Tizio, medaglia d’oro, dopato; corridore Caio, medaglia d’argento, dopato; corridore Sempronio, medaglia di bronzo, dopato”». Le sue sono accuse molto gravi.«Lo so, ma accadrà quello che avviene da anni nei Giri d’Italia, di Spagna e di Francia: vincerà un corridore che si dopa, altrimenti non ce la farebbe, e batterà un corridore che si dopa e un altro che si dopa. E se le “cure” saranno state fatte in modo “intelligente”, l’antidoping non diventerà un problema». Si spieghi meglio.«Ha visto cos’è successo nell’ultima settimana della Vuelta? Tutti i big che puntano a vincere il Mondiale e i loro gregari sono tornati a casa senza un motivo giustificato. Ho chiesto al mio direttore sportivo, Pierino Gavazzi, che è stato tre volte campione d’Italia e ha vinto una Sanremo, come mai succede questo: e mi ha risposto che i corridori tornano per fare quello che in gergo viene chiamato il “rifornimento”, cioè per assumere epo al riparo da occhi indiscreti. E’ quello che i corridori chiamano “la cura”. La fanno tutti, il big che deve vincere e il gregario che deve aiutare a vincere. Unica avvertenza: sospenderla qualche giorno prima della corsa per non lasciare tracce il giorno fatidico».Qualcuno però ogni tanto viene beccato.«Poca roba. Nella rete generalmente finiscono i giovani, come Riccò e Sella. Dopo i tanti casi di doping in cui era stato coinvolto da dilettante, Riccò avrebbe già meritato di essere squalificato a vita. In quanto a Sella, fino a un anno fa era un corridore normale. Di colpo, al Giro 2008, è diventato un fenomeno: e anche nel suo caso la spiegazione ha il nome della nuova epo, il Cera. Anche lui in un certo senso paga l’inesperienza. Errori così non li commette certo un Piepoli, la lunga ombra di Riccò. Che la sua squadra ha licenziato lo stesso perché nessuno ormai si fida più di uno come lui». Riccò cacciato dal Tour ha fatto rivivere i fantasmi di Pantani, spedito a casa in maglia rosa a Madonna di Campiglio il 5 giugno del 1999.«E’ vero. Ma nessuno sa che anche l’anno prima, al Giro del ’98, quello da lui vinto trionfalmente, Pantani avrebbe dovuto essere mandato a casa. Invece al posto suo fu cacciato Forconi, un gregario. Che il giorno dopo, visto che era un mio ex corridore, era stato con me 6 anni all’Amore & Vita, venne a trovarmi in ufficio e mi raccontò tutto. “Hanno fatto uno scambio di provette e hanno mandato a casa me, che alla Mercatone sono l’unico ad avere i valori bassi”, mi disse. Riccardo era un modesto gregario, uno da 20-30 milioni di lire l’anno. Beh, dopo quell’episodio, e quella squalifica, si è costruito una villa sulle colline di Empoli: e si è fatto una posizione. Oggi collabora con Beppe Martinelli, il direttore sportivo di allora, ed è il team manager della Vangi, un club di dilettanti assai quotato».Abbiamo parlato di Riccò, Sella, Piepoli, ma fra i corridori squalificati in casi diversi ci sono stati anche Basso, Di Luca, Petacchi...«E’ una situazione senza ritorno. Un anno fa, al Giro, dopo il tappone dello Zoncolan vennero sottoposti a un controllo a sorpresa Di Luca, Riccò, Simoni e Mazzoleni: i 4 italiani meglio piazzati in classifica. Ebbene, tutti e 4 fecero la pipì degli angeli: in pratica mostrarono il profilo ormonale di un bambino di 7 anni. Una cosa da ridere. Nonostante questo, credo che Di Luca continui a intrattenere rapporti col medico super-squalificato Santuccione; e il massaggiatore di Riccò è sempre Pregnolato, che seguiva Pantani e fu incastrato nella retata dei Nas a Sanremo, nel Giro del 2001, con un sacco di robaccia in valigia, quindi venne squalificato. Per non parlare di Basso, che è stato coinvolto nell’Operación Puerto, ha raccontato un sacco di balle e adesso è pronto al rientro, bello come il sole». Che cosa si dovrebbe fare?«Squalificare a vita l’atleta trovato positivo. Ed estendere automaticamente la squalifica al team manager, o direttore sportivo, perché alle verginelle tradite dal loro pupillo non crede più nessuno. Due anni fa, dopo i pasticci combinati dai suoi corridori, la Milram ha licenziato in tronco il d.s. Stanga - che sapeva tutto - e ha fatto bene. E mi chiedo: che cosa ci sta a fare ancora nel ciclismo uno come Bjarne Rijs? Uno che ha imbrogliato tutta la vita, che ha vinto un Tour da dopato e che dopo gli scempi commessi da d.s. è ancora lì, sull’ammiraglia, e ha appena vinto il Tour de France con Sastre, che sul podio a Parigi ha avuto l’impudenza di ringraziare Manolo Saiz, ossia il principale artefice del doping nel ciclismo assieme ai medici Ferrari e Santuccione».Lei è il presidente dell’Amore & Vita-McDonald’s e da molti anni si sta battendo a spada tratta contro il doping. Perché lo fa?«Fino al ’98 sono stato un dirigente come un altro, ho fatto come tutti. Le mie squadre hanno vinto una quindicina di tappe, tra Giro e Vuelta, con corridori che si dopavano. Poi ho cominciato a vedere ragazzi che stavano male, ho cominciato a contare i morti, e mi sono ribellato. Vuole sapere quanti miei ex ragazzi sono morti negli ultimi anni? Sei. E ben tre nelle ultime tre stagioni: Galletti, Cox e Fois. Galletti l’avevo ingaggiato a 30 anni a patto che non toccasse più il doping e si era rilanciato al punto da diventare un fido gregario di Cipollini. E’ morto in gara due anni fa. Cox, sudafricano, aveva talento e a 23 anni era passato alla Barloworld: a 28 anni è morto nel suo Paese, abbandonato da tutti, dopo un’inutile operazione in Francia per problemi vascolari dovuti all’assunzione di sostanze proibite. Fois è stato l’ultimo, circa 6 mesi fa: è morto con la maglia dell’Amore & Vita nell’armadio. Come ho fatto spesso con tanti corridori in difficoltà, l’avevo ingaggiato per ridargli una ragione di vita, per toglierlo dalla strada. Si stava riprendendo. Non ce l’ho fatta».Ma i telecronisti e gli inviati, quando Riccò vince «alla Pantani», si perdono in peana.«Sanno tutto ma tacciono. E quando succede il fattaccio fingono di stracciarsi le vesti. La parola d’ordine è “business & spettacolo”: il resto non conta. E la salute dei corridori meno che mai. Un dramma, perché molti di questi ragazzi, quando subiscono lunghe squalifiche o smettono di correre, passano dal doping alla cocaina o ad altre tossicodipendenze. Com’è successo a Pantani, a Jiménez e a Fois: che purtroppo oggi non ci sono più».

ED ANCORA...

Giovedì, 25 Settembre 2008
“Sono Ivano Fanini, presidente della squadra ciclistica Amore & Vita-Mc Donald's, e a ulteriore precisazione della mia intervista, a firma Paolo Ziliani, pubblicata su La Stampa di martedì 23 settembre, desidero fare alcune considerazioni. A coloro che mi criticano e minacciano denunce e querele voglio solo dire: fareste correre i vostri figli nel ciclismo di questi ultimi 20 anni sapendo che negli ultimi 10 sono già morti oltre 100 ragazzi tra i 20 ai 35 anni?
Riguardo alle parole del mio d.s., Pierino Gavazzi, egli mi ha confermato esattamente quanto ho dichiarato cioè che i corridori prima di una corsa importante vanno a fare rifornimento di epo. È tutto registrato. In ogni caso, ciò che mi ha riferito Gavazzi non è una novità. Che lui confermi o smentisca quanto ha dichiarato poco importa perché i comportamenti che attuano i corridori oggi li conoscono tutti e da molti anni.
In quanto a Forconi, il corridore dello scambio di provetta con Pantani al Giro del '98, nei suoi primi 11 anni di professionismo al minimo di stipendio di certo non avrebbe potuto permettersi ristrutturare il casolare agricolo del nonno in una villa con tre appartamenti, un parco enorme completo di uliveti e vigneti del valore di oltre un milione di euro. Tanto più se si pensa che ha spesso dichiarato di avere “smenato” tanti soldi quando correva con me (doveva comprarsi “le cure” che ovviamente io non gli passavo). Visto che ha negato lo scambio di provetta con Pantani, gli rinfresco la memoria aggiungendo che lo scambio delle provette me lo venne a raccontare il giorno dopo l'accaduto, nel mio ufficio, alla presenza dell'allora nostro d.s. Oris Salvestrini (che lo accompagnava) e di altre persone. A seguito della mia denuncia, pochi giorni dopo la sua squadra lo sistemò con un sostanzioso “risarcimento danni”. E così da un rapporto paterno (Riccardo è orfano di padre) che durava da sei anni, i contatti si sono interrotti fino al marzo di quest'anno, quando ci siamo incontrati a una gara di dilettanti a Pisa. In questa occasione Forconi mi venne subito incontro rinnovandomi i ringraziamenti per averlo fatto passare professionista. Nel colloquio mi confermò pure, sorridendo, che grazie alla mia denuncia dello scambio di provette gli piovve addosso una fortuna.
A proposito della minaccia di cui ho letto sui giornali, ben vengano. È quello che cerco perché così i giudici potranno avviare le indagini che porteranno ad accertare tutta la verità su casi che sono rimasti ancora in ombra o su quelli che sono finiti in una bolla di sapone. Finché non verranno puniti come meritano corridori, dirigenti e trafficanti del doping, io non smetterò di parlare e di denunciare. Mi rivolgo innanzitutto ad Amedeo Colombo, presidente dell'assocorridori e presidente dei mondiali di Varese. Questi afferma sulla Gazzetta che io ho affiliato la mia squadra in Polonia per non pagare contributi e tasse. Questi motivi possono essere fondati per squadroni con budget milionari. La nostra invece è una piccola squadra e con i nostri budget l'affiliazione in Polonia ha poco senso. Se l'ho fatto, invece, è per poter parlare ed allo stesso tempo evitare sanzioni come avveniva 15 anni fa quando ero affiliato F.C.I. Invece di attaccarmi, i dirigenti italiani si sforzino di fare pulizia con pesanti squalifiche anche a vita e controlli a sorpresa in qualsiasi periodo della stagione, perché i casi scoperti dall'UCI e dalla Francia hanno dimostrato che l'antidoping al Giro d'Italia è una buffonata.
In una telefonata ricevuta dal suo braccio destro Busnelli, Colombo ha chiesto di potermi incontrare. Spero di poterlo fare presto, magari insieme a Cerato, Presidente della Lega, a Renato di Rocco, Presidente F.C.I. e magari anche a Bettini ancora campione del mondo: ma questa volta con l'intento di tutti cambiare vita al ciclismo italiano con la speranza che il resto del mondo segua l'esempio e si possa salvare questo sport". Giovedì, 25 Settembre 2008
“Sono Ivano Fanini, presidente della squadra ciclistica Amore & Vita-Mc Donald's, e a ulteriore precisazione della mia intervista, a firma Paolo Ziliani, pubblicata su La Stampa di martedì 23 settembre, desidero fare alcune considerazioni. A coloro che mi criticano e minacciano denunce e querele voglio solo dire: fareste correre i vostri figli nel ciclismo di questi ultimi 20 anni sapendo che negli ultimi 10 sono già morti oltre 100 ragazzi tra i 20 ai 35 anni?
Riguardo alle parole del mio d.s., Pierino Gavazzi, egli mi ha confermato esattamente quanto ho dichiarato cioè che i corridori prima di una corsa importante vanno a fare rifornimento di epo. È tutto registrato. In ogni caso, ciò che mi ha riferito Gavazzi non è una novità. Che lui confermi o smentisca quanto ha dichiarato poco importa perché i comportamenti che attuano i corridori oggi li conoscono tutti e da molti anni.
In quanto a Forconi, il corridore dello scambio di provetta con Pantani al Giro del '98, nei suoi primi 11 anni di professionismo al minimo di stipendio di certo non avrebbe potuto permettersi ristrutturare il casolare agricolo del nonno in una villa con tre appartamenti, un parco enorme completo di uliveti e vigneti del valore di oltre un milione di euro. Tanto più se si pensa che ha spesso dichiarato di avere “smenato” tanti soldi quando correva con me (doveva comprarsi “le cure” che ovviamente io non gli passavo). Visto che ha negato lo scambio di provetta con Pantani, gli rinfresco la memoria aggiungendo che lo scambio delle provette me lo venne a raccontare il giorno dopo l'accaduto, nel mio ufficio, alla presenza dell'allora nostro d.s. Oris Salvestrini (che lo accompagnava) e di altre persone. A seguito della mia denuncia, pochi giorni dopo la sua squadra lo sistemò con un sostanzioso “risarcimento danni”. E così da un rapporto paterno (Riccardo è orfano di padre) che durava da sei anni, i contatti si sono interrotti fino al marzo di quest'anno, quando ci siamo incontrati a una gara di dilettanti a Pisa. In questa occasione Forconi mi venne subito incontro rinnovandomi i ringraziamenti per averlo fatto passare professionista. Nel colloquio mi confermò pure, sorridendo, che grazie alla mia denuncia dello scambio di provette gli piovve addosso una fortuna.
A proposito della minaccia di cui ho letto sui giornali, ben vengano. È quello che cerco perché così i giudici potranno avviare le indagini che porteranno ad accertare tutta la verità su casi che sono rimasti ancora in ombra o su quelli che sono finiti in una bolla di sapone. Finché non verranno puniti come meritano corridori, dirigenti e trafficanti del doping, io non smetterò di parlare e di denunciare. Mi rivolgo innanzitutto ad Amedeo Colombo, presidente dell'assocorridori e presidente dei mondiali di Varese. Questi afferma sulla Gazzetta che io ho affiliato la mia squadra in Polonia per non pagare contributi e tasse. Questi motivi possono essere fondati per squadroni con budget milionari. La nostra invece è una piccola squadra e con i nostri budget l'affiliazione in Polonia ha poco senso. Se l'ho fatto, invece, è per poter parlare ed allo stesso tempo evitare sanzioni come avveniva 15 anni fa quando ero affiliato F.C.I. Invece di attaccarmi, i dirigenti italiani si sforzino di fare pulizia con pesanti squalifiche anche a vita e controlli a sorpresa in qualsiasi periodo della stagione, perché i casi scoperti dall'UCI e dalla Francia hanno dimostrato che l'antidoping al Giro d'Italia è una buffonata.
In una telefonata ricevuta dal suo braccio destro Busnelli, Colombo ha chiesto di potermi incontrare. Spero di poterlo fare presto, magari insieme a Cerato, Presidente della Lega, a Renato di Rocco, Presidente F.C.I. e magari anche a Bettini ancora campione del mondo: ma questa volta con l'intento di tutti cambiare vita al ciclismo italiano con la speranza che il resto del mondo segua l'esempio e si possa salvare questo sport".

giovedì 4 settembre 2008

4/09/08

Stamattina primo lungo (over100km) dopo lo stop forzato a causa della caduta dalla discesa di Cervara, la sveglia suona alle 6e20, l'ultima idea prima di addormentarmi era quella di andare a scalare il terminillo in solitaria da entrambi i versanti, la prima idea appena sveglio è stata quella di desistere, nella sgambatna di ieri infatti le gambe risultavano legnose, spararmi 115km e 2500m di dislivello dopo uno stop totale di 8 giorni era da folli, ho posticipato la sveglia alle 8e30 e misono riaddormentato.
Alle 9e30 però sono salito in sella e mi sono sparato un centinaio di km e circa 1000m di dislivello.

Percorso:Casa-viale Tor di Quinto-Flaminia-Via di Santa Cornelia-Formello-Magliano Romano-Calcata-Mazzano Romano-Settevene-Angullara SAbazia-Osteria Nuova-Via Braccianese Claudia-Trionfale-Casa

Media di percorrenza: 29km/h

Punti di interesse:
1)La salita per arrivare al bivio di Magliano (1.5km con punte al 15%)
2)La salita per arrivare a Mazzano Romano (con punte al 9%)

Il Cuore: 156bpm medi e 185fc max(rilevata in uno scatto Sul pezzo al 15%)

Commento postgiro: Da Mazzano ho avuto le gambe legnose e il cuore alto, sembra impossibile ma 8 giorni di stop mi hanno fatto perdere un sacco di forma e di smalto.

Link:http://www.megafileupload.com/en/file/77442/SantaCornelia-Formello-Magliano-Mazzano-Anguilara-OsteriaNuova-Trionfale-GPX.html (c'è il file gps dell'uscita di oggi, anke se manca il pezzo da casa fino a Via di Santa Cornelia)

lunedì 1 settembre 2008

BIANCANEVE




io mi sono presentato ora tocca alla mia Lei...

Telaio: Cervelo R3

Forcella: 3T funda pro

Gruppo completo: Campagnolo record 10v

Guarnitura: Campagnolo record compact 50-34

Selle: Smp full carbon

Ruote: Campagnolo Shamal ultra titanium

Pedali: Speeedplay zero chrome-moly

Attacco manubrio: Fsa os99-csi

Manubrio: fsa pro wing

Ciclocomputer: garmin edge 305


Peso 6.800g (quest'autunno la mando dal dietologo e perderà qualke etto)

Costo:---------------------------------------------------€(non ve lo dico)

..101 DAYS AGO...

"Data 22/05 Test Conconi (protocollo modificato) e body composition analisys..." svolto presso il centro Progettosport di Roma

Nome: Giovanni
Cognome :Tufani
Data di nascita:21/11/1986
Peso: 64kg
Altezza:172cm

RISULTATI TEST CONCONI (PROTOCOLLO MODIFICATO)
watt soglia: 220
rapporto watt/kg: 3.4 (inun professionista è circa 7, un buon amatore 5.5)
Soglia anaerobica rilevata: 165 (range tra 162 e 168)

BODY COMPOSITION ANALISYS:
peso tessuto osseeo: 10,66 kg
% di massa grassa: 7,95


Questo test risale a più di mesi fà, l'ho svolto dopo essere uscito in bici per una decina di volte, da quel giorno ho fatto circa 3500km, a breve ripeterò il test e sono curioso di vedere le differenze.

So che quello di cui parlo pe rin non ciclisti può non essere molto chiaro, per questo alla fine di ogni mio intervento vi darò dei riferimente dove potrete trovare delle spiegazioni e delle esemplificazioni delle grandezze e dei valori di cui parlo(per qualsiasi dubbio chiedete):

Test Conconi(valore di soglia anaerobica): http://www.bikeok.it/conconi.htm
Indice di massa grassa: http://www.vivailfitness.it/ma_gra.htm

THEPASSION

"La bicicletta insegna cos'è la fatica, cosa
significa salire e scendere - non solo dalle montagne, ma anche nelle fortune e
nei dispiaceri - insegna a vivere. Il ciclismo è un lungo viaggio alla ricerca
di se stessi"


...con queste 37 parole appena venute vorrei trasmettervi la mia passione, con le altre parole che verranno cercherò di farvi capire il mio modo di viverla...