domenica 15 marzo 2009

Giro del Valdarno: Delusione...

Eccomi puntuale come un orologio svizzero a raccontare la gara di oggi...
Svegliaalle 5e30, colazione e poi via in macchina alla volta di Montevarchi, alle 8 sono al ritrovo, dove incontro i miei due compagni di squadra Juri e Michele.
Attacco numero a maglia e bici, metto il chip e via di straforo in prima griglia.
Alle 9e30 si parte, primi km ad andatura controllata e come al solito mi passano almeno un centinaio di persone, perdo posizioni e non riesco a risalire, in quei momenti nella mia mente mi ripromettevo che non avrei piu fatto altre gf con cosi tanti iscritti, ma credo che gia da domenica disubbidiro a questa mia idea.
La prima salita la prendo dietro per i motivi sopracitati, decido di mettermi di buona lena e di recuperare, faccio un bel fuorigiri ma riesco a riposizionarmi con i primi 60/70. Il percorso da questa salita continua tranquillo per una ventina di km fino a quando non si attacca la salita di monteluco, era questa la vera asperita di giornata, 10 km di salita irregolare con punte al 14/15%. Fatico non poco, il gruppo dei primissimio se ne va ma resto con un discreto gruppo, la salita procede alternando tratti di leggera discesa, proprio al termine di una discesa e al conseguente inizio di un tratto ripido, faccio come un deficente una cambiata dal 50/23 al 34, e come per magia la catena scende giu irreparabilmente, imprecazioni varie, provo a rimetterla in movimento ma niente, per cui sono costretto a mettere piede a terra e a perdere il gruppo. Il morale vola a terra, memore del recente fatto di Spello, per fortuna dopo poco arriva un gruppo a cui mi accodo e che tiro fino in cima (abbiamo scollinato in 2 dei 20 ke eravamo). al gpm pero comincino i miei incubi... ci si butta giu in una discesa che come apostrofano i cartelli contiene curve pericolose. reggo con fatica i primi km e tornante dopo tornate perdo posizioni, mi ritrovo in coda e al termine di una serie di curve perdo il gruppo. Come A Spello dopo aver tenuto con le unghie e con i denti in salita, e la discesa a mandarmi a tappeto, provo a rientrare sul gruppo davanti ma non ce la faccio, vanno troppo forti.
Da quel momento mi toccherà fare molti km da solo, durante l'ultima salita vado a spasso, conscio che anke facendola a tutta il gruppo davanti non sarei riuscito a riprenderlo, inoltre come se non bastasse a 2km dall'arrivo un gruppone di 30 persone mi riprende e mi costringe alla volata, in cui 17 persone metteranno le ruote davanti a me.
Alla fine 67 esimo assoluto e 5 di categoria.
Sono molto deluso da questo risultato, ancora una volta in salita ho dimostrato di poter stare tranquillamente con i primi 35-40 ma purtroppo pago la mia inesperienza in tutti gli altri ambiti (pianura, discesa, stare in gruppo, tattica e tecnica); e inoltre sono arrivato al traguardo riposato, avevo ancora tante energie in corpo...
Per una corretta disamina della mia gara, elenco in breve i miei punti deboli, su cui spero di poter lavorare molto, lo so che può sembrare da piagnone, ma se in futuro non mi accorgerò di riuscire a curare questi miei deficit (soprattutto in discesa) dei fondamentali, deciderò senza problema di tornarmene alle uscite in solitaria o al limite andrò a fare il randonneur... Eccoli:
1)soffro le partenze, nelle poche gare che ho fatto ho sempre avuto la fortuna di stare davanti, ma nei primi km questi vantaggi si annullano, e spesso perdo decine e centinaia di posizioni
2)Non riesco a spingere il giusto rapporto: dalla fine della stagione scorsa ho cominciato a lavorare con l'agilità, ma credo forse di avere esagerato, infatti ora appena faccio un po' di fatica tendo a scalare il rapporto, e a mulinare rapportini, questo va bene fino a quando esco da solo ma se sono in gruppo e in gara questo mi penalizza, cercherò nei prossimi allenamenti di allenarmi a salire di rapporto e a spingere rapporti più duri, in modo da simulare le situazioni di gara
3)Mancanza di tecnica: non è normale di scatenare per due gare di fila nei punti cruciali della gara, tutto ciò è sinonimo di incapacità, devo impare a cambiare prima ed inoltre devo evitare degli incroci pericolosi di catena. Con l'arrivo della colnago cercherò di ovviare a questo inconveniente montando un bel denti cane (sulla cervelo non la posso montare xkè ha le tubatura a sezione rettangolare)
4)Lo tengo per ultimo, ma lo ritengo il più grave: la discesa. Beh che dire, credo che ogni parola sia supreflua, sono una sega, curvo senza piegare, freno sempre, non so scegliere le traiettorie etc... Qualcuno dice che o si è discesisti o non lo si è, altri dicono che è tutta questione di abitudine... io credo che la verità stia nel mezzo... spero solo di migliorare, anke perkè staccarsi tutte le volte è veramente frustrante...
Cmq archiviamo questa giornata, e pensiamo a domenica dove farò il primo lungo della mia vita, so che sarà una faticaccia, ma tanto il percorso non si adatta a me e quindi nel medio rischierei di fare la fine di oggi...
Concludo dicendo: Barcollo ma non mollo...

2 commenti:

Marsigliese69 ha detto...

Grande non mollare!!!!

andrea73 ha detto...

errori di gioventù!hai imparato la lezione xkè a Pomarance sei andato meglio!