martedì 30 settembre 2008

Meravigliato

In un periodo in cui la strada da poche ispirazioni per questo blog ritorno a parlare di doping.
Sono molto stupito di come nell'ultimo periodo stiano uscendo delle dichiarazioni (e non per bocca di sprovveduti e cialtroni) che confutano in pieno le mie idee, e vanbno a sostenere le tesi che ho da un po' di tempo a questa parte riguardo il doping, riporto un articolo dal sito della gazzetta.

Bordate su Armstrong
"Vincerà da dopato"


Gerard Dine, professore in Biotecnologia all’Ecole Centrale di Parigi, accusa: "Gioca tra le righe coscientemente, per trionfare userà un arsenale di prodotti proibiti. Finora è sfuggito ai controlli grazie a un entourage medico di alto livello"


PARIGI, 30 settembre 2008 – Armstrong vincerà di nuovo il Tour de France, ma con un arsenale di prodotti dopanti. Suona come una profezia la bordata di Gerard Dine, professore in Biotecnologia all’Ecole Centrale di Parigi, nonché esperto di doping. Una dichiarazione che prepara il terreno al ritorno dell’americano al Tour de France, previsto per la prossima estate. Welcome back, Lance.
EPO – Per Dine, l’Epo di terza generazione, finita sotto processo, è solo fumo negli occhi. "Non c’è innovazione – spiega al Parisien il professore – è la classica Epo con una modifica chimica che ne allunga la permanenza nel corpo. Un’iniezione basta per tre settimane e non per tre giorni. Ma gli atleti che pensavano di trarne benefici sono stati informati male". Il caso Riccò insegna.
DYNEPO – "Oggi - continua Dine – ci sono trenta tipi di Epo sul mercato. Il problema maggiore è rappresentato dalla Dynepo, senza contare quelli fabbricati in Cina e India. Le nuove forme agiscono direttamente sui reni e il midollo osseo, modulando il funzionamento dell’organismo. Un primo prodotto fu creato in un laboratorio in California e si prende per via orale. Già si conoscono i prodotti che rimpiazzano l’Epo tradizionale. Chi si dopa oggi utilizza prodotti che saranno commercializzati solo nel 2020".
ARMSTRONG – Da qui, i dubbi sul caso Armstrong, il sette volte vincitore del Tour che ha annunciato di tornare a correre. "Per me – precisa Dine – Armstrong dispone di una perfetta lettura del sistema, dei conflitti tra l’Agenzia mondiale antidoping e l’Uci. Ha tutte le carte per poter giocare tra le righe, coscientemente".
DOPING – "Armstrong – conclude Dine – è sfuggito a tutti i controlli per dieci anni. Ha blindato l’aspetto scientifico e dispone probabilmente di un entourage medico di alto profilo. Tenuto conto di ciò, resterà nelle regole utilizzando un arsenale di prodotti dopanti, rimandendo 'pulito'. Armstrong può vincere senza problemi il Tour. Ma se gli si imponesse un vero passaporto biologico, come agli sciatori di fondo, sarebbe tutt’altra cosa".
INTOPPO - Intanto ci sono problemi per il ritorno in bici di Armstrong al Tour Down Under, a gennaio 2009. Il regolamento dell'Uci contempla che un corridore, prima di ritornare alle competizioni, debba effettuare sei mesi prima i test antidoping per il suo passaporto biologico. Il campione americano, vincitore per sette volta di fila del Tour, li ha svolti all'Usada, l'Agenzia Antidoping americana, lo scorso 1 agosto, cosicchè potrebbe tornare a correre solo il 1 febbraio 2009, a Tour Down Under concluso. Per questo Armstrong ha chiesto a metà luglio al presidente dell'Uci Pat McQuaid, tramite il suo agente Bill Stapleton, di derogare ad una regola non sempre applicata.


RIASSUMO IL MIO PENSIERO CON DUE FOTO, E COME SI DICE A BUON INTENDITOR POCHE PAROLE...



1 commento:

Ado ha detto...

Ciao Sorgio,
benvenuto nel fantastico mondo dei blog...ma non hai scritto nulla su com'è andato il mondiale?